Còre, Corpo, Nord-est, Rumore

Utilità alternative dello sport

Per diversi anni, quando ero in Friuli, ho fatto giri in bicicletta nelle campagne attorno casa mia. Il percorso era sempre quello, a spanne quindici chilometri tra i campi di pannocchie, i prati, le strade che diventavano ciottoli e mi facevano vibrare il culo e i parafanghi. La bicicletta è bella e lo sono anche la solitudine e la natura. A volte arrivavo in un parco, mi sedevo sotto un albero e leggevo — una volta in particolare dei numeri di AVAJ trovati a una fiera di fumetto. Una goduria.

In questi giorni, invece, mi sveglio presto e vado a camminare. Faccio un percorso più breve, ma sempre nel verde. Arrivo a una chiesetta dove trovo sempre qualche gatto, per poi infilarmi in una via lunga e curvilinea in mezzo all’erba alta. Ho visto una farfalla gigantesca qualche giorno fa, e un muro di pannocchie verdi che a guardarle a lungo parevano una jungla alla Apocalypse Now. Il motivo principale per cui in questi giorni cammino al posto di andare in bici è che riesco a cantare meglio, con più voce. Finora ho cantato quasi per intero There’s nothing wrong with lovePerfect from now on dei Built to Spill, Sultans of sentiment dei Van Pelt e You’re living all over me dei Dinosaur Jr. Tutto questo per dire che non avete idea di quanto sia bella la faccia degli sportivi mattinieri, dei diffidenti residenti e delle vecchine in bicicletta a incrociarmi mentre urlo con pathos I’ll be doooown, I’ll be aroooound, I’ll be haaanging where eventually you’ll have to beeee.

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