Altrove, Berta filava, Corpo, Sud-est

Scrivere, scrivere, scrivere


La temperatura si è abbassata di botto e stamane mi sono svegliata nel piumone senza una goccia di sudore addosso.
Penso a cose così strane, penso alle calze sotto la gonna, alle scarpe chiuse.
Per fortuna devo scrivere e scrivo sempre, seduta al mio tavolo bianco con il palazzo giallo di fronte e il cielo grigio sopra la testa. Ogni tanto mi ricordo di guardare il cielo e il palazzo davanti a me. Non voglio che mi si abbassi la vista come ai carcerati per campo visivo breve. Soprattutto perché quando scrivo mi sento tutt’altro che una carcerata.
Scrivo per conto mio, sul blog di Mal di Libri, scrivo qui, scrivo su Con Altri Mezzi.
Ieri è uscito un pezzo mio sulle maggiorate, per me sono una specie di ossessione. Mia madre ha vissuto sulla sua pelle il cambio di estetica da Silvana Mangano a Twiggy. Ci ho riflettuto su e ho pensato che le cose prima forse non erano comunque del tutto rosee.
Amy Winehouse prima di morire ha detto: «[ho sofferto] un po’ di anoressia, un po’ di bulimia. Non sono del tutto a posto ma credo che nessuna donna lo sia». Nel pezzo parlo anche di lei.
Ho anche spiegato meglio chi sono nella pagina Chi scrive qui? perché ho pensato che forse se pubblico quello che scrivo è cosa buona e giusta presentarmi per bene. Sono una ragazza all’antica.

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